11 giorni/10 notti - da Denver a Salt Lake City
Da Denver, un percorso altamente spettacolare tra le bellezze naturali delle Montagne Rocciose per ripercorrere la storia del West.
Hotel suggeriti: Denver: Curtis Hotel; Cheyenne: Little America Resort; Rapid City: Adoba Eco Hotel; Billings: Northern Hotel; Cody: Holiday Inn Cody; West Yellowstone: Yellowstone Park Hotel; Jackson: The Lodge at Jackson Hole; Salt Lake City: Little America Hotel.
Trasporto: in van/pullman privato con autista da Denver a Salt Lake City.
ITALIA / DENVER - CO
Arrivo a Denver, una delle città porta d’accesso alla regione delle Rocky Mountains. E’ conosciuta come The Mile High City, essendo situata a 1.600 metri d’altitudine. Trasferimento privato in arrivo dall’aeroporto all’hotel; sistemazione e pernottamento.
DENVER / CHEYENNE- WY - 160 km.
Al mattino, breve giro panoramico della città. Denver ha un’anima western: molto è rimasto negli edifici e nei musei, che testimoniano la storia degli eroi del passato, quando nella regione fu scoperto l’oro e Denver divenne un sorta di terra promessa per minatori, cowboy ed avventurieri. E’ significativo che uno dei personaggi più rappresentativi della frontiera, Buffalo Bill Cody, sia sepolto lungo le pendici della Lookout Mountain, dalla quale si gode una panoramica su Denver e sulle Grandi Pianure.
A fine mattina si lascia Denver per viaggiare verso il Wyoming, lo Stato dei Cowboy, e la sua capitale Cheyenne. In città è d’obbligo la visita all’Old West Museum, per apprendere tutto sul leggendario Frontier Days, uno dei Rodei più consacrati d’America, il più grande e più antico, nato nel 1897, che si svolge ogni anno a fine luglio.
In città permane il fascino della ferrovia e dei treni d’epoca al Cheyenne Depot Museum, uno degli ultimi depositi della Union Pacific del 19° secolo e della leggendaria ferrovia transcontinentale; in Holliday Park si ammira la mitica Big Boy Steam Engine, locomotiva imponente con motore a carbone, creata per trainare un treno di 3.600 tonnellate sulle ripide pendenze tra Cheyenne e Odgen nello Utah.
All’ angolo di Capitol Avenue, accanto ai binari del treno, lasciatevi tentare dal The Wrangler of Cheyenne: mega emporio western provvisto di ogni possibile equipaggiamento per veri cowboy & cowgirl. Dallo stivale alla fibbia, alla cintura, ad una scelta di almeno 500 cappelli (i famosissimi Stetson), ad un originale paio di veri Wrangler. Pernottamento a Cheyenne
CHEYENNE / RAPID CITY – SD - 490 km.
Ci si sposta in South Dakota.
La prima grande attrattiva è l’America’s Shrine of Democracy, Mount Rushmore National Memorial: attrattiva iconica con i volti di quattro presidenti Americani, George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt ed Abraham Lincoln scolpiti nella montagna di granito negli anni ’30.
Qui l’artista Gutzon Borglum ha scolpito con la dinamite nel granito della montagna i celebri e colossali ritratti dei presidenti americani. Il progetto ebbe inizio nel 1927 e non era ancora terminato quando Borglum morì nel 1941.
Il Presidential Trail è un sentiero di 800 m. intorno alla montagna che offre vedute spettacolari del memoriale, mentre il Lincoln Borglum Visitor Center and Museum presenta esposizioni, fotografie e reperti.
A soli 27 km. da Mount Rushmore, altrettanto spettacolare, é il Crazy Horse Memorial, ancora in fase di costruzione. La gigantesca scultura, iniziata nel 1948 dallo scultore Korczak Ziolkowski, onora il grande guerriero Lakota Cavallo Pazzo e si ergerà per 171 m. d’altezza e 195 m. di lunghezza una volta completata.
Fino ad allora il visitatore non può che ammirare il lavoro in corso, visitando anche le esposizioni dell’Indian Museum of North America, che ospita circa 20.000 manufatti autentici dei Nativi Indiani d’America.
La meta odierna è Rapid City, cittadina porta d’accesso a tutta la regione delle Black Hills, le mitiche Wapa Sapa, come le definirono i Nativi Lakota e Dakota.
Da non mancare il Journey Museum che propone un viaggio nella storia delle Black Hills, iniziando dai popoli Nativi Indiani per poi esplorare la geologica e l’archeologia della regione ed arrivare ai pionieri che attraversarono il West.
Oppure il Museum of the American Bison che svela la storia del bisonte del Nord America, dalla preistoria alla sua quasi estinzione.
Al termine, non mancate di curiosare l’emporio Prairie Edge Trading Co & Galleries che dispone dell’arte più raffinata delle Northern Great Plains creata da acclamati artisti regionali e nazionali.
RAPID CITY (BADLANDS NATIONAL PARK)
La giornata è dedicata alla visita del Badlands National Park, un territorio accidentato di rocce scanalate, guglie nodose e profondi burroni, frutto di mezzo milione di anni di erosione del suolo nelle pianure del South Dakota.
Nella prima metà del XIX secolo i mercanti francesi di pellicce chiamarono la zona “les mauvaises terres à traverser” a causa del dedalo di canyon che bloccava il passaggio verso il bacino del fiume White.
E’ un paesaggio aspro, che appare duro e grigio in piena luce; la sera, invece, quando la luce diventa più morbida, ombre delicate strisciano lungo i crinali frastagliati ammorbidendo le pieghe e le fenditure e facendo emergere delicati colori rossi, marroni e violetti.
Dal Big Badlands Overlook si può gettare una prima occhiata al paesaggio accidentato per poi scendere lungo il Badlands Wall, una parete di 160 km. di lunghezza che divide la prateria dalle Badlands vere e proprie.
Nel parco il Bigfoot Pass prende il nome dal Capo Grosso Piede che, nell’inverno del 1890, guidò una tribù di Sioux attraverso le Badlands per sfuggire all’esercito degli Stati Uniti. Gli indiani vennero catturati e portati in un luogo chiamato Wounded Knee dove ebbe luogo il tragico massacro di più di 200 persone, in maggioranza donne e bambini.
Prima di entrare nel parco merita una sosta il bizzarro Wall Drug, un tempo piccolo drug store a conduzione famigliare che ebbe la geniale idea di offrire ai viaggiatori assetati acqua fresca con ghiaccio, ed è oggi un esilarante spaccio di ottime, ruspanti pietanze Western ed artigianato…altrettanto genuino e stravagante.
RAPID CITY / BILLINGS - MT - 595 km.
Si viaggia oggi lungo la magnifica strada scenografica che attraversa lo Spearfish Canyon: è un vero spettacolo della natura, ai suoi lati si ergono possenti le granitiche montagne delle Black Hills, coperte di sconfinate foreste di pini e percorse da cascate.
Si raggiunge quindi Deadwood, la cittadina è vero spaccato del West e della Corsa all’Oro tanto da essere un National Historic Landmark. Locali, saloon, case da gioco la animano tuttora (il gioco é disponibile in quasi 80 Deadwood Gaming Parlor) e qui ritroverete l’atmosfera e lo spirito dei fuorilegge e dei pistoleri passati alle cronache della storia del West, da Wild Bill Hickock a Calamity Jane.
Un’altra visita avvincente é al Tatanka, Story of the Bison. Commissionato da Kevin Costner, é un centro interpretativo che narra la storia del bisonte e dell’uomo tramite esposizioni interattive. Il pezzo forte del centro è una grande scultura bronzea di dimensione reale che mostra 14 bisonti cacciati da Nativi Indiani a cavallo. Non è casuale che tutto il film Balla coi Lupi sia stato interamente girato nelle Black Hills del South Dakota!
Proseguendo in direzione nord-ovest, si entra nel Montana per arrivare a Billings nel primo pomeriggio. Billings é la città più grande del Montana sulle sponde dello Yellowstone River, che poi confluisce nel grande Missouri River in North Dakota.
BILLINGS / CODY – WY - 210 km.
La prima parte della mattina è dedicata alla visita del Little Bighorn Battlefield National Monument, luogo della famosa battaglia tra il 7° Cavalleggeri del Generale Custer ed i guerrieri delle tribù Sioux, Lakota, Cheyenne ed Arapaho. Qui Custer trovò fine ai suoi giorni.
E’ un luogo simbolico per lo U.S. Cavalry ed I Nativi Americani che combatterono sulle rive del Little Bighorn River durante la storica battaglia.
Ci si sposta oggi dal Montana al Wyoming percorrendo, da Red Lodge a Cooke City, la scenografica Beartooth Scenic Highway, un percorso spettacolare di circa 100 km. verso lo Yellowstone National Park.
La Beartooth Scenic Highway si snoda attraverso ben tre foreste: Custer, Shoshone e Gallatin attraversando ambienti di natura selvaggia, tra infinite foreste di pini e laghi alpini, con incredibili opportunità d’avvistamento della fauna selvatica.
Da Cooke City si viaggia quindi verso Cody. A soli 80 km ad est dello Yellowstone National Park, Cody é la cittadina originale costruita dal leggendario uomo dell’Old West, nonché showman, Buffalo Bill Cody.
Ci si può perdere per ore visitando le cinque esposizioni ospitate nel grandioso Buffalo Bill Center of the West, un complesso museale straordinario, affiliato allo Smithsonian. Lasciatevi poi coinvolgere dallo spettacolo della sparatoria di fronte all’Irma Hotel, sempre costruito da Buffalo Bill Cody, o dall’entusiasmante serata ad uno degli spettacoli rodeistici del Cody Nite Rodeo (ogni sera di Giugno, Luglio, Agosto).
CODY / YELLOWSTONE NATIONAL PARK - 205 km.
L’ intera giornata è dedicata alla visita del parco di Yellowstone. Proveniendo da Cody, attraverso la East Entrance, si può andare alla scoperta della parte settentrionale del parco a partire dal Fishing Bridge, dove il Fiume Yellowstone esce dal lago, per continuare poi verso il Grand Canyon di Yellowstone con le Lower & Upper Falls, il Norris Geyser Basin con il famoso Steamboat Geyser e l’area di Mammoth Hot Springs prossima alla North Entrance.
Yellowstone è costituito, per la maggior parte, da un altopiano con un’altitudine compresa fra 2.100 e 2.400 metri, circondato da montagne: la Catena dei Gallatin, il Beartooth Plateau e la catena degli Absaroka, una linea di cime vulcaniche coperte di neve.
Si tratta, forse, della più celebre riserva naturale del mondo intero istituita dal Congresso quale parco nazionale nel 1872 con atto di grande lungimiranza.
Oltre al geyser noto come Old Faithful (Vecchio Fedele) sono centinaia i fenomeni geotermici compresi in una delle più grandi “caldere” vulcaniche del mondo con centinaia di sorgenti calde, geysers e fumarole.
Il parco offre rifugio ad alci, bisonti, cervi, pecore dalle grandi corna, capre di montagna, antilopi, orsi bruni, grizzly, coyote e lupi.
Il Grand Canyon del fiume Yellowstone ha due grandi cascate che precipitano in una profonda gola dove le acque acide e tiepide delle numerosi sorgenti calde del canyon hanno alterato le rocce vulcaniche colorandole e corrodendole.
Al limite settentrionale del parco, è di grande bellezza l’area di Mammoth Hot Springs: qui non ci sono geyer ma centinaia di sorgenti calde che si trasformano in ruscelletti che scendono di terrazza in terrazza, colorati da batteri e minerali. Il materiale che viene depositato è il carbonato di calcio o travertino; le fonti cambiano continuamente, spostando i loro blocchi da un posto all’altro.
Il pernottamento può avvenire, secondo disponibilità, nell’area di Mammoth Hot Springs oppure in quella di Gardiner, appena fuori dal parco.
YELLOWSTONE / JACKSON HOLE –WY -195 km.
L’intera mattina è ancora dedicata al parco di Yellowstone: procedendo verso sud si può esplorare l’area di Old Faithful per ammirare l’omonimo geyser e il magnifico lodge e quindi la zona del Lake Yellowstone.
Molte delle attrattive termali di Yellowstone sono concentrate lungo il Fiume Firehole che ha le sue sorgenti sul Continental Divide (lo Spartiacque Continentale) sopra l’Old Faithful. Nella sua breve corsa attraversa tre gruppi di geyser ma quello Superiore batte tutti in bellezza. Oltre a Old Faithful ci sono altri grandi geyser che eruttano con frequenza fra i quali Castle, Grand, Beehive e altri ancora. Visitare la zona è agevole grazie al sistema di passerelle.
Da non mancare una sosta allo storico Old Faithful Inn, magnifica costruzione di tronchi d’albero edificata nell’inverno fra il 1903 e il 1904 con pini locali sopra un solido basamento di pietra.
Un’altra attrattiva è il Lago Yellowstone che, con un perimetro di 177 km., è uno dei laghi di montagna più grandi del mondo. Qui si può immaginare una sosta per pranzo presso lo storico Lake Yellowstone Hotel, parte degli Historic Hotels of America.
Dalla South Entrance si accede alla John D. Rockefeller Memorial Parkway , una striscia di terra che collega i parchi nazionali di Yellowstone e del Grand Teton, per poi raggiungere nel pomeriggio la vallata di Jackson Hole e la sua bella cittadina western.
JACKSON HOLE
Di buon mattino, si inizia la visita del Grand Teton National Park percorrendo la Teton Park Road che inizia a Moose Junction, dove si trova il centro visitatori.
Se esiste una catena montuosa che suggerisce l’immagine classica delle montagne, questa è il Teton. Queste superbe cime di granito emergono all’improvviso dalla pianura per raggiungere i 2.400 metri; la roccia è dura e del colore dell’acciaio, nevai e ghiacciai appaiono in distanza come verticali; laghi glaciali ne adornano le basi, sono i laghi Jackson, Jenny, Leigh le cui acque sono ricchissime di trote.
Oltre i laghi si estende la vallata di Jackson Hole attraversata dal fiume Snake, dove antilopi, bisonti e cervi pascolano nella pianura, mentre in autunno un grande numero di alci dà spettacolo.
Come Yellowstone, anche il Grand Teton é solo un frammento di una regione molto più vasta della quale fanno parte foreste nazionali e oasi naturalistiche come il National Elk Refuge, una riserva dove, in inverno, da 7.000 a 10.000 alci migrano dagli altipiani circostanti, dove ritornano non appena le nevi si sciolgono.
Potrete trascorrete una serata Western, inforcando una delle selle del Million Dollar Cowboy Bar o passando la serata al Silver Dollar Bar che si trova all’interno dello storico albergo Wort Hotel, un Historic Hotel of America.
JACKSON HOLE / SALT LAKE CITY – UT -460 km.
Il viaggio si conclude nello Stato dello Utah e nella sua città più rappresentativa: Salt Lake City. All’arrivo, tour panoramico della città dei Mormoni con Temple Square e Antelope Island State Park.
SALT LAKE CITY / ITALIA
Hotel check-out e trasferimento privato hotel/aeroporto. Fine dei servizi.
Dal 1° aprile 2016, per poter entrare nel territorio degli Stati Uniti in regime di esenzione del visto (attraverso l’ESTA), è introdotto il requisito obbligatorio del possesso di un passaporto elettronico contenente i dati biografici e biometrici del titolare, rilasciato successivamente al 26 ottobre 2006. Si intende per “passaporto elettronico” il libretto dotato di microprocessore.
I titolari di passaporti italiani emessi prima del 26 ottobre 2006 – data in cui il nostro Paese ha iniziato ad emettere libretti dotati di microprocessore – non potranno recarsi negli Stati Uniti avvalendosi del regime di esenzione dal visto (ESTA), pur se tali libretti dovessero essere leggibili informaticamente e dotati di fotografia digitale. Essi dovranno richiedere il visto di ingresso alle Autorità diplomatiche-consolari statunitensi.
Analogamente, i titolari di passaporti rilasciati successivamente alla data del 26 ottobre 2006, ma non dotati di microprocessore, non potranno entrare nel territorio degli USA avvalendosi del programma ESTA e dovranno richiedere il visto di ingresso alle Autorità diplomatiche-consolari statunitensi.